L’argan: una risorsa preziosa per le donne del Marocco
L’albero dell’argan è particolarmente resistente a lunghi periodi di siccità. Le sue radici profonde, la forma del tronco e dei rami, lo rendono una barriera naturale all’avanzamento del deserto.
Ma oltre al valore ecologico, questo albero ha un importante valore economico per la popolazione berbera. Infatti, in questa regione del Marocco, con un’economia molto povera e prettamente rurale: l’argan costituisce una delle poche risorse del territorio.
La produzione dell'argan è tradizionalmente compito delle donne.
Durante il processo di lavorazione la parte dell’estrazione avviene manualmente. I noccioli, posti su una base di pietra, vengono spaccati a mano con un solo colpo. Per ottenere un olio di prima qualità, la spremitura deve essere rigorosamente a freddo, ma la resa è bassa: sono necessari cento chili di semi e circa venti ore lavorative per produrre un litro d’olio!
“Il crescente interesse per l’olio di argan ha offerto grandi prospettive di sviluppo per la regione”* spiega Zoubida Charrouf , professoressa di chimica all’università di Rabat.“L’obiettivo primario di questo sviluppo era ed è la preservazione della foresta e l’arresto dell’avanzamento progressivo del Sahara.”
Ma come raggiungere questo ambizioso obiettivo?
“Permettendo alla popolazione locale di ottenere un guadagno dignitoso legato alla preservazione della foresta” continua la Charrouf.
E’ così che nel 1996 la Charrouf ha dato vita alla prima cooperativa di produttori dell’olio di argan e nel 1999 è nata Ibn Al Baytar, un’organizzazione non-governativa per aiutare e sostenere la nascita di altre cooperative di donne nella regione. La Charrouf ricorda però le prime difficoltà nell’implementare un processo di lavorazione di qualità e anche le molte resistenze a livello culturale, nel vedere le donne che andavano a lavorare fuori casa.
“Gradualmente e lentamente le cose sono cambiate e più di quindici anni dopo, i risultati sono visibili”. Per la prima volte le donne gestiscono il loro reddito e migliaia hanno potuto imparare a leggere e scrivere, oltre che a mandare le figlie a scuole superiori. Ibn Al Baytar ha inoltre promosso l’introduzione del marchio IGP, il primo in Africa, al fine di salvaguardare il prodotto contro le frodi di aziende che utilizzano processi di lavoro a basso costo o che mischiano l’olio di argan con altri oli.
Quest’olio quindi, non è prezioso solo per le sue origini e le sue proprietà. La sua è una storia di dignità e sviluppo, di salvaguardia e protezione di una ricchezza naturale, unica al mondo.
*Extract from the TDC's publication, “Moroccan cooperatives contribute to a sustainable future"
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